La bromelina è stata isolata per la prima volta nel 1876 ed è chimicamente una miscela di enzimi proteolitici (ovvero delle sostanze capaci di digerire le proteine) contenuti nelle varie parti dell’ananas, tra cui il gambo e il frutto; piccole concentrazioni di bromelina si possono tuttavia ritrovare anche nelle foglie e nelle radici della pianta. 

L’ananas è un’erba perenne, alta fino a circa un metro e mezzo, originaria dell’America centrale/meridionale ed appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae. Naturalmente l’ananas non contiene solo bromelina, ma nel suo fitocomplesso ritroviamo un pool molto variegato di molecole attive, tra cui: i flavonoidi, gli isoflavoni, le cumarine, i fitosteroli, le saponine, gli antrachinoni e molti altri composti polifenolici ed enzimi come, per esempio, l’ananaina e la comosaina. Dal punto di vita fitoterapico l’ananas viene consigliata come rimedio antinfiammatorio, antimicrobico, analgesico, antiedematoso e antidiarroico. 

Tornando alla bromelina, solo nel 1957 si scoprì che questa molecola era contenuta in percentuale maggiore nel gambo rispetto alle altre parti della pianta dell’ananas come, per esempio, il frutto. Dal punto di vista strutturale sussistono differenze nella composizione delle bromeline estratte dal gambo e quelle estratte dal frutto dell’ananas; infatti come numero CAS si sono distinte le due miscele di composti, identificando con il codice 2.4.22.33 la bromelina estratta dal frutto e con il codice 2.4.22.32 la bromelina estratta dal gambo. 

Naturalmente questa scoperta ha portato i ricercatori e i produttori di bromelina a focalizzarsi sull’utilizzo delle parti di scarto dell’ananas per ottimizzare e rendere più economici i processi di estrazione. La bromelina del gambo viene classificata come un enzima proteolitico sulfidrilico, è un’endopeptidasi costituita da 212 residui amminoacidici, il cui il suo peso molecolare è di 24,5 kDa. Tra i residui amminoacidici ritroviamo 7 residui derivati dalla cisteina di cui uno è deputato all’azione catalitica. L’attività proteolitica della bromelina estratta dal gambo è maggiore rispetto a quella estratta dal frutto. Inoltre voglio sottolineare che le condizioni ottimali di pH e di temperatura sono differenti per le due bromeline. 

Nel caso della bromelina estratta dal gambo, il pH ottimale è più o meno 7 e la temperatura deve essere compresa tra i 50 e 60°C. Invece nel caso della bromelina estratta dal frutto, il pH ottimale è compreso tra 3 e 8, con una temperatura ottimale che può variare tra 37° e 70°C. In linea generale pH troppo elevati, ovvero superiori a 10, tendono a degradare completamente l’attività della bromelina. (1-2)

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Bromelina e GDU

Se fate caso alla composizione dei vari prodotti a base di bromelina o alla materia prima che acquistate, troverete la dicitura GDU che sta per Gelatin Dissolving Units, ovvero la capacità dell’estratto di ananas di metabolizzare le proteine in composti più piccoli e quindi in amminoacidi. 

La GDU è quindi, passatemi il termine, la forza della bromelina nel compiere la sua funzione proteolitica. In commercio troverete materie prime con vari livelli di GDU, maggiore sarà il valore associato a questo termine e più alta sarà la capacità della bromelina di distruggere le proteine.

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Bromelina e recupero sportivo

La bromelina è stata utilizzata in uno studio clinico condotto su 15 ciclisti di livello agonistico per valutare i suoi effetti sul recupero fisico dopo prestazione atletica. In questo caso l’assunzione di bromelina ha portato ad una riduzione della fatica percepita a livello muscolare e ha permesso di mantenere ad un livello più alto le concentrazioni del testosterone nel sangue rispetto al gruppo placebo. (3)

In letteratura non sono presente altri studi clinici per quanto riguarda l’ambito sportivo, o quantomeno io non ne ho trovati di interessanti, però la bromelina potrebbe rivelarsi un nuovo nutraceutico per velocizzare il recupero fisico dopo le prestazioni atletiche intense.

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Bromelina: Dosaggi

Non esistono linee guida ufficiali per quanto riguarda i dosaggi giornalieri per la bromelina quindi è fondamentale che il personale sanitario consideri l’intero quadro clinico del paziente prima di consigliare la bromelina, valutando soprattutto le terapie concomitanti. 

In linea generale i dosaggi della bromelina possono variare da 40 mg fino a 1000 mg al giorno. Ci tengo a precisare che oltre al dosaggio bisogna considerare anche il parametro della GDU come ho precedentemente spiegato, il quale può variare di molto anche se i valori in genere sono compresi tra 1000 e 5000.

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dott michele moggio

Dott. Michele Moggio
Farmacista – Direttore Scientifico
www.voxalcorporation.com

Autore:
Prevenire e Curare secondo Natura
Skincare for models (Italiano)
Skincare for models (English)

DISCLAIMER e NOTE LEGALI

Le informazioni presenti in questo contenuto hanno esclusivamente finalità divulgative e informative in ambito medico-scientifico. Non costituiscono in alcun modo una prescrizione medica, né sostituiscono il parere del medico curante o di altri professionisti sanitari qualificati.
Per diagnosi, trattamenti o decisioni terapeutiche è sempre necessario rivolgersi al proprio medico o a uno specialista di fiducia.
L’autore declina ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni fornite.

BIBLIOGRAFIA

  1. Varilla C, Marcone M, Paiva L, Baptista J. Bromelain, a Group of Pineapple Proteolytic Complex Enzymes (Ananas comosus) and Their Possible Therapeutic and Clinical Effects. A Summary. Foods. 2021; 10(10):2249. https://doi.org/10.3390/foods10102249

  2. Banerjee, S., Ranganathan, V., Patti, A., & Arora, A. (2018). Valorisation of pineapple wastes for food and therapeutic applications. Trends in food science & technology82, 60-70.

  3. Shing, C. M., Chong, S., Driller, M. W., & Fell, J. W. (2016). Acute protease supplementation effects on muscle damage and recovery across consecutive days of cycle racing. European journal of sport science16(2), 206-212.

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