Cardo mariano (Silybum marianum)

Il Cardo mariano è una pianta erbacea biennale, comune in tutte le regioni del Mediterraneo fino ad un massimo di 1000/1100 metri di altitudine.

La droga è costituita dai frutti che sono degli acheni di colore scuro. Il fitocomplesso è composto da flavonolignani (circa 4%) collocati principalmente sulla superficie esterna dei frutti. L’insieme dei flavonolignani è denominato silimarina, la quale contiene silibina, silicristina e silidianina in rapporto 3:1:1, quindi la silibina è tra i flavonolignani del cardo mariano quello più caratteristico.

La droga contiene poi un olio costituito da acido linoleico (60%), acido oleico (30%) e acido palmitico (9%). E infine abbiamo vitamina E (0,038%), fitosteroli (0,68%) (es. campesterolo, stigmasterolo, sitosterolo) e in minima parte delle mucillaggini.

I flavonolignani sono una classe di composti estremamente interessanti per le loro innumerevoli proprietà farmacologiche, ad oggi ancora purtroppo non del tutto conosciute.

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Cardo mariano: Dosaggi fitoterapici

Dal punto di vista dei dosaggi per quanto riguarda i preparati fitoterapici sotto controllo medico, la Commissione E tedesca consiglia una dose giornaliera di 12-15 g di droga secca. Oppure è possibile utilizzare preparazioni equivalenti contenenti 200-400 mg di silimarina. In genere le preparazioni sono standardizzate con un contenuto medio di silimarina che varia dal 70 all’80%.

La dose orale giornaliera normale si presume sia compresa tra 100 e 200 mg, da assumere ai pasti due volte al giorno.

In letteratura comunque sono presenti studi clinici dove si utilizza la silimarina a dosaggi variabili tra 280 a 800 mg al giorno.

In alcuni studi clinici si è utilizzata direttamente la silibina ad un dosaggio di 100 mg, da assumersi 3 volte al giorno combinata alla fosfatidilcolina poiché ne migliora l’assorbimento intestinale. L’associazione tra silibina e fosfatidilcolina sembra essere interessante soprattutto per migliorare la funzione epatica in soggetti affetti da steatosi epatica non alcolica.

La silibina è stata utilizzata anche per via endovenosa alla dose di 10-50 mg/kg di peso corporeo, dalle 3 alle 4 volte al giorno, per il trattamento dell’intossicazione acuta da Amanita falloide.

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Cardo mariano: La tisana ottenuta dai semi è efficace?

La silimarina non è una sostanza che ama dissolversi in acqua, e non questo vi ho detto tutto. Quindi la somministrazione come infuso o decotto non è molto utile perché la quantità di silimarina assorbita sarà pochissima. Si può aumentare la dissoluzione dei principi attivi del cardo mariano, tritando i semi. Tuttavia con questo tipo di strategia non si può mai sapere quanto fitocomplesso raggiunga la circolazione sistemica.

Alcuni autori indicano la possibilità di tostare i semi di cardo mariano in forno preriscaldato a 180°C per 5-10 minuti, mescolandoli di tanto in tanto fino a quando risulteranno di colore dorato. La tostatura, a differenza di quanto si crede, porta ad una riduzione significativa della concentrazione di silimarina nei semi poiché ad oltre 140-150°C, la silimarina inizia a degradarsi. Quindi la tostatura non migliora la biodisponibilità della silimarina ma crea solo la base per realizzare una bevanda alternativa al caffè.

 

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Cardo mariano: Effetti collaterali

Per quanto riguarda gli effetti collaterali, il cardo mariano è in genere considerato una pianta medicinale sicura anche per periodi prolungati; tuttavia in casi rari e in individui ipersensibili, si possono presentare reazioni allergiche, disturbi gastrointestinali e alterazioni neurologiche (es. insonnia, agitazione) del tutto risolvibili con la sospensione della terapia. È stato segnalato un caso di anafilassi a seguito di utilizzo di cardo mariano in un individuo allergico al kiwi. Il cardo mariano è generalmente sicuro anche durante la gravidanza e l’allattamento per periodi limitati, salvo diversa prescrizione medica. A dosi elevate il cardo mariano stimola la produzione di bile e svolge un ruolo lassativo; quindi è necessario rispettare sempre i dosaggi terapeutici.

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Cardo mariano Interazioni farmacologiche

Dal punto di vista delle interazioni farmacologiche si segnalano con gli antidiabetici poiché il cardo mariano può aumentare l’azione ipoglicemica. 

In alcuni casi il cardo mariano può ridurre gli effetti collaterali provocati da altri medicinali (Es. antitumorali, statine, antipsicotici, ecc.), ma la sua assunzione deve avvenire solo sotto stretto controllo medico. Il pericolo è quello che limitando la comparsa degli effetti collaterali, il cardo mariano può ridurre potenzialmente allo stesso tempo l’efficacia delle terapie.

dott michele moggio

Dott. Michele Moggio
Farmacista – Direttore Scientifico
www.voxalcorporation.com

Autore:
Prevenire e Curare secondo Natura
Skincare for models (Italiano)
Skincare for models (English)

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