Acido Alfa Lipoico
L’acido alfa lipoico è un composto naturale, identificato per la prima volta nel 1951 da dei frammenti di fegato; questa sostanza è dotata di una forte attività antiossidante, ha la capacità di chelare alcuni metalli (Pb+2 , Cu+2 , Hg+2, Zn+2 e Fe3+), rigenerare altri composti antiossidanti (es. vitamina C, vitamina E) ed essere coinvolto come cofattore in importanti complessi enzimatici deputati al metabolismo cellulare e quindi alla produzione di energia (es. piruvato-deidrogenasi che converte il piruvato in acetil-CoA che viene destinato poi al ciclo di Krebs con la produzione di ATP e quindi di energia che serve alle nostre cellule per funzionare correttamente).
ANNUNCIO
Acido Alfa Lipoico: Caratteristiche chimiche
L’acido alfa lipoico è una polvere cristallina di colore giallo con un peso molecolare di 206,318 g/mol e con un punto di fusione intorno ai 60°C. La sua conservazione non è semplice in quanto è instabile a pH acido e alle alte temperature; quindi deve essere conservato in un ambiente buio, asciutto e lontano da fonti di calore. Di norma il periodo di conservazione è stimato intorno ai 3 anni se conservato in modo ottimale.
L’acido alfa lipoico è un composto anfifilico e possiede quindi proprietà sia idrofile che lipofile; è una molecola solubile nei grassi e può essere efficacemente assorbito dai tessuti non solo dell’intestino ma anche a livello del SNC. Dal punto di vista chimico l’acido alfa lipoico ha un carbonio chirale e quindi questa molecola può esistere sottoforma di due differenti isomeri ottici, la forma destrogira (R-ALA o +ALA) e la forma sinistrogira (S-ALA o -ALA). La forma R è quella biologicamente più attiva ed è anche l’unica che è presente in natura, poiché la forma sinistrogira è di origine sintetica ed è una miscela racemica delle due forme.
ANNUNCIO
Acido Alfa Lipoico: Sintesi endogena
Nel corso degli ultimi decenni gli studi clinici suggeriscono che la sintesi dell’acido alfa lipoico, sebbene sia ancora poco chiara, avvenga nei mitocondri delle nostre cellule, soprattutto a livello del fegato, dove presumibilmente dovrebbe verificarsi anche il suo catabolismo. Per la sua sintesi è necessario un acido grasso a 8 atomi di carbonio (acido caprilico) e l’amminoacido cisteina. In linea generale nei tessuti dei mammiferi, l’acido alfa lipoico è contenuto a concentrazioni che variano da 5 a 25 nmol/g.
ANNUNCIO
Acido Alfa Lipoico: Fonti Naturali
In natura l’acido alfa lipoico si trova in buone concentrazioni sia nelle fonti animali che vegetali. Reni, cuore fegato, spinaci, broccoli, carote, barbabietole, pomodori (3 mcg – pomodoro medie dimensioni di 123 g), cavoletti di Bruxelles, piselli, patate, patate dolci ne contengono in buone quantità.
Negli alimenti l’acido alfa lipoico è coniugato ad un residuo di lisina, dando origine alla molecola di lipoillisina. A peso secco gli spinaci contengono la più alta concentrazione di lipoillisina (3,15 μg/g), ovvero 3 volte superiore quella contenuta nei broccoli e 5 volte superiore a quella contenuta nei pomodori. Cavoletti di Bruxelles, piselli e crusca di riso hanno invece concentrazioni inferiori. Buone fonti animali di acido alfa lipoico coniugato sono invece la carne di maiale e di vitello, anche se le concentrazioni più alte di questa sostanza sono contenute nel fegato, nel cuore e nei reni. Voglio ricordare comunque che la lipoillisina è una sostanza non viene efficacemente assorbita con l’alimentazione e quindi la biodisponibilità orale dell’acido alfa lipoico, in questo caso, si riduce di molto.
ANNUNCIO
Ha senso integrare Acido Alfa Lipoico?
Gli individui giovani e sani sono capaci di sintetizzare quantità sufficienti di acido alfa lipoico per eliminare i radicali liberi e per ripristinare gli altri composti antiossidanti come la vitamina E, il glutatione e la vitamina C. Tuttavia la produzione endogena di acido alfa lipoico tende a ridursi drasticamente con il passare del tempo e quindi gli individui adulti iniziano a sintetizzare sempre meno questa molecola.
La riduzione della produzione endogena dell’acido alfa lipoico è un evento correlato ai processi di invecchiamento e determina la comparsa di alterazioni endoteliali che contribuiscono alla comparsa o all’aggravamento di molte malattie (es. diabete, patologie cardio-vascolari, declino cognitivo, ecc.). Quindi secondo questi dati, è potenzialmente interessante integrare acido alfa lipoico negli individui adulti, ma soprattutto nei soggetti anziani. Tuttavia, come vedremo, non è così semplice assumere questa sostanza per via orale.
Guarda il video per scoprire tutte le funzioni dell'Acido Alfa Lipoico

Dott. Michele Moggio
Farmacista – Direttore Scientifico
www.voxalcorporation.com
Autore:
• Prevenire e Curare secondo Natura
• Skincare for models (Italiano)
• Skincare for models (English)
DISCLAIMER e NOTE LEGALI
Le informazioni presenti in questo contenuto hanno esclusivamente finalità divulgative e informative in ambito medico-scientifico. Non costituiscono in alcun modo una prescrizione medica, né sostituiscono il parere del medico curante o di altri professionisti sanitari qualificati.
Per diagnosi, trattamenti o decisioni terapeutiche è sempre necessario rivolgersi al proprio medico o a uno specialista di fiducia.
L’autore declina ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni fornite.
BIBLIOGRAFIA
- El Mihyaoui, A., Esteves da Silva, J. C., Charfi, S., Candela Castillo, M. E., Lamarti, A., & Arnao, M. B. (2022). Chamomile (Matricaria chamomilla L.): a review of ethnomedicinal use, phytochemistry and pharmacological uses. Life, 12(4), 479.
Sashidhara, K. V., Verma, R. S., & Ram, P. (2006). Essential oil composition of Matricaria recutita L. from the lower region of the Himalayas. Flavour and fragrance journal, 21(2), 274-276.
Kazemi, M. (2015). Chemical composition and antimicrobial activity of essential oil of Matricaria recutita. International Journal of Food Properties, 18(8), 1784-1792.
Fatemeh, G., Sajjad, M., Niloufar, R., Neda, S., Leila, S., & Khadijeh, M. (2022). Effect of melatonin supplementation on sleep quality: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Journal of neurology, 1-12.